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Pina l’apina



Certo che dopo essere stata per anni protagonista delle fantastiche storie dei bambini e aver dormito sempre nella scatola dei giochi più amati, questa fine non se l’aspettava proprio.


Pina l’apina era finita in strada, tra i mozziconi delle persone superficiali che per noncuranza li gettavano dappertutto, fuorché nei cestini.


Cosa era successo?


Era successo che il Tempo aveva fatto crescere i bambini che giocavano con lei.


I bambini erano diventati adolescenti pieni di impegni e in loro il Tempo aveva trasformato la Magia dell’infanzia in voglia di Avventura.


Si poteva andare alla scoperta del mondo con nello zaino ancora la scatola dei giochi di quando si era piccoli? No!


Proprio per questo motivo Pina l’apina era stata lavata, igienizzata e imballata insieme all’orsetto, all'unicorno e ai magici cristalli per essere trasportata nel vicino asilo. Qui avrebbe reso fantastiche le giornate di tanti altri bambini.


Niente da fare: non era riuscita neanche ad arrivare nel portapacchi dell’auto perché la scatola era stata chiusa male e lei piccola ape ne era scivolata fuori, cadendo sul selciato.


Ma insomma!

Da Regina dei Sogni a Rifiuto Indifferenziato a far compagnia ai mozziconi gettati in strada: avrebbe dovuto essere amareggiata per la sua triste sorte e invece no.


Lei era Pina, la protagonista delle Favole che avevano sempre un lieto fine: non avrebbe mai potuto essere triste.


Quindi da rasoterra ora osservava il mondo degli umani. Passavano accanto a lei tutti di fretta, pensierosi e disattenti all’ambiente che li circondava.


Molti di loro erano pure maleducati perché gettavano tutto a terra: mozziconi, carte, mascherine. Pina avrebbe voluto gridare loro: “Ehi, questo è il marciapiede, non la vostra pattumiera!”


Ogni tanto lo faceva, ma quelli non le davano ascolto perché oltre ad essere maleducati erano pure sordi.


Scollegati dalla realtà, camminavano con lo sguardo fisso in avanti guardando il nulla. Immersi in pensieri spesso futili, questi personaggi non vedevano che a causa loro l’Ambiente che li circondava si stava riempiendo di rifiuti e non si rendevano minimamente conto che dovevano cambiare atteggiamento.


Cosa fare per riattivare le connessioni dei loro cervelli e indurli a comportarsi in modo intelligente? Bisognava scuoterli, ma come?


A Pina venne in mente una grande idea: sarebbero stati punti nel preciso momento in cui si comportavano male con l’Ambiente.


Butti a terra il mozzicone? Zac, puntura!

Non raccogli la cacca del tuo cane? Zac, puntura!

Abbandoni i rifiuti in giro? Zac, puntura!


E che punture! Avete presente quelle che danno un prurito tremendo e che ti lasciano un ponfo rossastro bruttissimo a vedersi? Ecco, proprio quelle.


Dovete sapere che Pina aveva avuto sempre un buon rapporto con le Zanzare, infatti non avevano mai punto i piccoli che giocavano con lei. Aveva conquistato la loro simpatia con la sua saggezza: le Zanzare la consideravano un capo che dava sempre buoni consigli.


Quindi quando Pina le chiamó a raccolta spiegando cosa dovessero fare, furono felicissime di collaborare con lei.

Alle soglie dell’estate le Zanzare erano vispe e non vedevano l’ora di iniziare la missione: pungere a comando per una buona causa!

In breve tempo tutti poterono individuare a colpo d’occhio le persone educate dalla situazione della loro pelle: gli educati avevano visi lisci, mentre i maleducati avevano un viso tutto pieno di beccate di zanzare.


Pina dal suo punto di osservazione, divertita, ogni giorno contava i passanti e alla sera calcolava la percentuale dei maleducati per vedere se nel tempo diminuiva.


Inoltre stavano nascendo tra i bambini nuove filastrocche per i girotondi:


“Se il ponfo di Zac non vuoi mostrare, nulla in strada devi buttare.”


“Gira e rigira, corri, saltella, in tasca va la carta di caramella.”


“Fumi? Peccato per i tuoi polmoni, ma almeno getta nel cestino i mozziconi”


Grazie alle punture, anche i cervelli dei maleducati iniziarono a funzionare meglio perché cambiarono comportamento e tutti ne ebbero beneficio: i passanti che potevano finalmente camminare su marciapiedi puliti e l’Ambiente che poteva respirare senza più rifiuti in giro.


E Pina l’apina? Pina adagiata sul cartello di un gioco del Parco, dove era stata messa da due giovani mani, era felice perché anche questa sua avventura aveva avuto un lieto fine.


Gli Autori: Pina l’apina e le Zanzare







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